Sporcarsi le mani

Sporcarsi le mani, su questo io non ho uguali, tu invece deleghi altri, per le faccende in cui dovresti immedesimarti. Non hai la concezione della banda, allora chi ti manda? Il tuo riscatto é nel dire io l’ho fatto, invece tergiversi, capisci noi siamo diversi. Sporcarsi le mani, é ciò che ti chiediamo oggi, ma tu dici domani. Non c’è domani per chi non fa le cose con le sue mani.

Adesso Sai Chi Sei

Adesso sai chi sei, io non rimpiangerei, sei quello, hai paura di un duello, ti guardi allo specchio, sai che potevi essere diverso. Non hai agito, quando in difficoltà era il tuo amico, per tutti sei quello che scappa, su di te c’é come una cappa, hai venduto il nostro sogno, solo per un tuo bisogno. Ecco chi sei, l’amico sulla cui lealtà non giurerei, non é forza, ma é debolezza, la tua gente adesso ti disprezza.

L’amore va oltre

L’amore va oltre e non c’è bisogno di risposte, ci si difende, anche se non si sta più insieme, se qualcuno l’offende. Anche se la vita ci porta su altre rive ed infinite sono le nostre diatribe, basta uno sguardo, per capire quanto il nostro legame sia saldo. Se poi qualcuno di noi finisce nei guai, l’altro lo tira fuori, chiedendogli “Come Stai?”. Questo é l’amore, che alla nostra vita da sapore, tinge le giornate di colore ed anche se non ci sei, io sento il tuo odore.

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L’Elezione di un Capo

L’elezione di un capo, nessuno lo ha dichiarato, é qualcosa di naturale, ma pur sempre mai banale. È il gruppo che lo elegge, proporsi non serve a niente, sono i suoi valori, che danno senso ai suoi colori. L’eletto non é perfetto, ha più di un difetto, ma ciò che é importante, é che per la sua gente non é un sergente, ma un fratello, che darebbe per gli altri la sua vita, perdendola a duello.

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Incubi

Incubi, di cui si é succubi, sogni al contrario, sognati fuori orario. Storie verosimili, a volte indicibili, che una volta svegli, ti rimangono solo i nervi. Anche se sai che é fantasia, segui la loro scia, cerchi di risolvere l’enigma, che nell’incubo é un dettaglio, una virgola. Quando alla fine nella realtà trovi l’indizio, che é anello di congiunzione con l’incubo, col suo inizio, tutto corrisponde, ma allora sognavi ? O eri su altre sponde ?

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Tirarsi fuori dai giochi

Tirarsi fuori dai giochi, quando i serpenti sono ancora pochi, stringere la mano a chi ti è stato vicino, senza rancore si divide il nostro cammino. La scelta non é stata ragionata, per quello che mi hai detto io te la ho data, le cose non mi stanno più bene, non é quello che mi conviene. A questo giro tiro i remi in barca, alzo le vele il mio cuore vuole che io parta, senza stupore, ci si saluta con onore.

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Mollare tutto

Mollare tutto, quando della vita hai perso il succo, quando sei sotto pressione, ma quello che vuoi é in un’altra stazione. Non é una sconfitta, se la tua vita non fila dritta, non é abbandonare, se é qualcosa per cui non riesci più a sognare. Mollare tutto, seguendo l’istinto anche se sei distrutto, sei sempre in tempo, cerca di essere felice nel frattempo.

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Lo stato che è stato

Lo stato che è stato non l’ho più ricordato, lo trovo invischiato, in fatti e interessi col privato. Non rispetta la costituzione, in nessuna condizione, non privilegia il popolo, ma solo ciò che gli fa comodo. Eppure lo stato dovrebbe essere il popolo al potere e la politica dovrebbe avere un solo dovere, servire la gente, che ormai vive senza niente.

Il giorno del giudizio

Il giorno del giudizio, non avremo un indizio, saremo giudicati, senza esser preparati. Qualsiasi sia la religione, oppure la nostra costituzione, morale o condizione, tutti avremo il responso e non ci sarà ritorno. Chi ci giudica, non ci farà la predica, ci conosce meglio di noi stessi, inutile fingersi diversi. Allora vivi la tua vita, anche con sfizio, ma non cadere nel suo precipizio, perché senza pregiudizio andrai incontro al giorno del giudizio.

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